Intanto d’incanto si presta l‘amore
Dono d‘un ciel fatato
Colline timide mostrano tramonto altro
Di sete sguardo nostro non desta
Sobrio dio d’abbraccio spegne il giorno
Curvo su di nuova luna cala
Del tutto non osa terminar suo impegno
Opposto all‘adesso brucia d’infinito
Di parole scrivere non potrà somigliare
E di vita una non basta dir cosa piena
Colore, profumo, odore il tatto non ti sapora
D‘una nebbia divina avvolta riempie
E cuor d‘emozione rima per noi
Che l’udir coraggi ci chiede
Omini nudi dinnanzi al concreto
Saper nostro che il mentir di vuoto colma
Il partir quel dí dal proprio cammino
Di vacante odore sí teme ed indossa
Che di passo lento ci concede un eterno
D’arredo sol vissuto leale ci da
Se ora di pena ci prestiamo il chiuso
Né qui né oltre sa di bono il nostro uso.
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