Forme e parole d’ogni vivere impresse fra i pensieri,
eppure l’altura d’abisso nel suo sapersi fondo non trema più…
Come dal passo novo di nascere adulto si porta all’occhi sorriso.
Cosí, dal tempo in cielo l’arco, si move perfino il celeste in vita,
si manifesta riconoscente altrettanto la qualunque natura a scuoter di gioiosa lagrima l’anima…
Or che del tuo fardello hai posato in pace l’essenzial suo nettare.
Allora in braccia d’aperte strade al giungere,
un vago stuzzicare si sa lesto d’essersi infine riscattato…
Per quell’immenso campeggio d’esperto emozionare in un certo salvo ancorato forse d’ultimo salvaggio.
Giacchè del quotidiano spesso se ne pesa in fatica o resa il prezioso colto,
anche le volte d’esempio si rischia di muri un fiato corto…
Affinchè nel passar d’alba non si venga l’amore invano nè giammai sia morto.