Propensione d’acuto desiderio ne proviene,
ancor prima di luogo d’emozione posa radice.
A fiori e cieli racconta l’intimo suo…
Che di cucita pelle altrove si nega ascolto.
Una fanciulla sapor di assente quell’ora,
sembra gustare il suo spirito d’origini cuore.
Affogata passione si stringe in suo petto,
ma di sguardo ogni color ne fugge forma…
Di luce poi, ne prende fiato persona.
Al raro eco di voce ella ne suona vita,
nessun osato si costa questo fianco…
poiché d’un forte coraggio par padrona.
Così, d’una sfumatura sì chiara e pregiata,
si fa invidiata sua libera identità voluta…
Sicchè, di profonda sostanza retta,
frivolo giudizio le scivola lungo l’apparenza.
Mai le fu priore l’accettanza d’altrui alcuno…
D’infastidito demone non le trova dimora,
come specchio ne flette altrove cadere.
Se d’una vita non le bastasse poi parola…
d’amorevole armatura ancor scriverà sola,
sinché posato senso, ogni aria odora.