Frenesia in balia d‘uno stanco quotidiano,
disturbata vicina ne misura fatica la mente…
Che d‘emotiva ragione, assenta petto presa.
Semmai perso rumore però si fa solente,
possibilità in dote offre già tempo vincente.
Occorrere d’un sereno ordine dichiara l‘ora,
d‘istintiva natura non tradisce sequio fare…
Primario piano e chiaro, vince sua necessità.
D’ogni spazio a dovere se ne culla virtù…
mai sia un dipeso orologio la vita intiera.
D‘intanto fiducia chiede attenta a sé luce,
poiché di profondità si vuol conosciuto l‘io…
Di questa via va creduto ciascun compiere e,
nel venire prossimo un futuro acclama.
Così in sciolta premura, coscienza vede,
ma del suo fare rimembra le redini non tiene.
Allorché si fa passo il tuo momento…
D’indentro lì, se ne tien chiave al tormento.
Seppur di quieto vissuto vige speranza…
Del riuscito narra mondo in una stanza.
Se poi a tal soluzione s‘occupa di cuore…
Accolto sentimento gloria il venir d‘altre ore.